ALIMENTAZIONE E AUTOMEDICAZIONE CONTRO I MALANNI STAGIONALI

Per alleviare i fastidiosi sintomi dei malanni stagionali in farmacia si trovano numerosi rimedi, acquistabili spesso anche senza ricetta. Ma la strategia più efficace resta la prevenzione, che comincia proprio a tavola.

Tosse, mal di gola e raffreddore sono malanni tipici della stagione invernale. Per alleviarne i fastidiosi sintomi, in farmacia si trovano numerosi rimedi, acquistabili spesso anche senza ricetta. Ma la strategia più efficace resta la prevenzione, che comincia proprio a tavola.

Arriva il freddo e la diminuzione progressiva delle temperature spalanca i battenti, come sempre in inverno, a uno scenario piuttosto tetro: il proliferare di virus. Molte persone in inverno sono colpite da influenza e dalle ancor più frequenti sindromi para influenzali. L’inverno, infatti, facilita la diffusione dei virus perché ci costringe a trascorrere più tempo al chiuso, in ambienti riscaldati e umidi, nei quali il contagio è più probabile. Gli sbalzi di temperatura che affrontiamo entrando e uscendo dagli ambienti chiusi, inoltre, alterano il meccanismo di difesa dell’apparato respiratorio, chiamato clearance mucociliare, che cattura e spinge verso l’esterno gli agenti patogeni. Questo cambiamento riduce la barriera protettiva dei singoli soggetti e facilita la penetrazione dei virus. Ecco perché più è rigido l’inverno, maggiore sarà la diffusione dei virus e più facile sarà esserne contagiati. Anche perché le infezioni virali tipiche del periodo invernale si trasmettono con grande facilità: un solo starnuto può contenere circa 40.000 micro goccioline che possono viaggiare a oltre 300 chilometri all’ora. Un poco più lente le 3.000 goccioline che scaturiscono da un colpo di tosse, che si muovono a circa 75 chilometri orari. Schermarsi con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce, quindi, non è solo buona educazione, ma anche un modo per non contagiare chi ci circonda. Per proteggersi dal freddo e dagli sbalzi di temperatura è molto importante riparare bene la testa e la gola, e, per limitare il rischio di contagio, occorre lavarsi spesso (e bene) le mani: mezzi pubblici, maniglie, porte, penne, pulsanti dell’ascensore, tastiere e cellulari costituiscono potentissimi veicoli di trasmissione dei virus.

CURARSI CON L’AUTOMEDICAZIONE

Che fare, però, se, nonostante le precauzioni adottate, ci si ammala lo stesso? Per i più comuni sintomi delle malattie da raffreddamento, più lievi ma comunque fastidiosi, si può optare per i farmaci di automedicazione, ovvero quelli che si possono acquistare senza prescrizione medica. In farmacia sono facilmente riconoscibili perché riportano sulla confezione il bollino con la scritta “farmaco senza ricetta”. Per il mal di gola risultano essere un toccasana le pastiglie ad azione balsamica e i rimedi antisettici, sempre sotto forma di pastiglie, spray o collutori. In casi più critici si possono usare spray antinfiammatori. Contro la tosse secca possono aiutare i sedativi, mentre se la tosse è grassa meglio orientarsi sui fluidificanti, espettoranti o mucolitici. Utili anche i rimedi a base di elementi come miele, grindelia e piantaggine. Se a darci noia sono naso chiuso, starnuti e gocciolamento nasale, il rimedio potrebbe trovarsi tra gli spray ad azione decongestionante, che contengono vasocostrittori, ma anche spray, unguenti o gocce a base di sostanze balsamiche, come l’eucaliptolo. Per gli stati febbrili e i dolori tipici dell’influenza, l’ideale sono gli antipiretici e antinfiammatori.

La cosa importante, quando si assumono farmaci di automedicazione, è avere un po' di buon senso: se i sintomi persistono per più giorni è sempre bene consultare il medico, perché il farmaco potrebbe non essere quello giusto o potrebbero essere sopravvenute complicazioni. Occorre sempre ricordare, poi, che gli antibiotici, agendo contro i batteri, non servono in caso di influenza o di infezione virale e non vanno comunque mai assunti in autonomia, per esempio usando quelli che si hanno già in casa. Sarà il medico, eventualmente, a prescriverli in caso di complicazioni batteriche. Bisogna fare un uso responsabile dei farmaci senza obbligo di ricetta. Perché automedicazione non vuol dire "fai da te" a tutti i costi: il foglio illustrativo va letto con attenzione e, in caso di dubbi su dosi o modalità di assunzione, è bene interfacciarsi col proprio dottore o farmacista, i quali potranno fare chiarezza anche riguardo alle possibili interazioni tra medicinali. Il parere del medico o del farmacista è d'obbligo, infine, in caso di gravidanza e allattamento

LA PREVENZIONE INIZIA A TAVOLA

L’alimentazione è parte integrante della prevenzione di molti disturbi, anche gravi, ed è un importante alleato per contrastare i piccoli e grandi malanni da raffreddamento e i sintomi dell’influenza, ma anche per rinforzare le difese immunitarie e ridurre, di conseguenza, il rischio di ammalarsi. Per prima cosa occorre scegliere il cibo da mettere in tavola prestando attenzione a ciò che la natura offre in un dato momento dell’anno. Un’abitudine che si è un po’ persa, visto che nei supermercati si trova sempre di tutto, ma che invece può riconnetterci con la natura e i suoi ritmi, oltre a suggerirci di che cosa ha bisogno l’organismo in quel periodo specifico. Frutta e verdura di stagione offrono, infatti, quasi tutto ciò che occorre per un’alimentazione equilibrata e in armonia con il periodo dell’anno in corso. Nel periodo autunnale ci farà compagnia l’uva: i flavonoidi di cui è ricca sono potenti antiossidanti e stimolano il buon funzionamento del sistema immunitario. L’autunno è anche il momento del melograno, ed è consigliabile non perdere l’occasione di consumarne anche il succo, ricco di vitamine e antiossidanti. Ma soprattutto, in questi mesi freddi non devono mai mancare alimenti ricchi di vitamina C e la frutta di stagione ne contiene in abbondanza: in particolare i kiwi, ma anche gli agrumi, che è bene consumare per tutti i mesi freddi. Anche le crucifere (cavolfiori, broccoli, verza, rape) sono utili nel combattere i disturbi stagionali, grazie a un elevato contenuto di minerali quali potassio, calcio e fosforo, oltre che di vitamine (A, K, e C), acido folico e antiossidanti. Non proprio stagionali, ma comunque utili per la loro funzione antisettica, lo zenzero, molto versatile e utilizzabile anche sotto forma di infusi e tisane, e il re e la regina della cucina, aglio e cipolla (per chi non li gradisce esistono anche preparati erboristici dagli identici effetti benefici). Ricca di vitamina C, A e K e di sali minerali come magnesio e potassio, è invece la papaya, e ancor più quella fermentata reperibile sotto forma di integratore che esercita un'azione antiossidante e favorisce le naturali difese dell'organismo. Ricordiamoci, poi, che numerose reazioni legate al sistema immunitario avvengono nell’intestino: mantenerlo efficiente e in equilibrio aiuta a non ammalarsi e, per farlo, sono utili i probiotici, i prebiotici e i fermenti lattici, contenuti ad esempio negli yogurt. Infine, un alimento tipico delle festività natalizie, ma che oggi si consuma tutto l’anno: la frutta secca. Noci, nocciole e mandorle sono una preziosa fonte di Omega 3, nonché di sali minerali e di antiossidanti.

INFLUENZA E VACCINI

Salvo poche varianti riscontrabili nei bambini più piccoli e negli anziani (in cui la febbre non sempre è elevata), si può parlare di influenza solo se si verificano tre condizioni contemporaneamente: temperatura corporea sopra i 38 gradi, dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori (tosse, naso che cola, congestione o secrezione nasale, mal di gola). In tutti gli altri casi si tratta invece di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali, come il raffreddore, dove le problematiche principali sono il naso chiuso e gli starnuti frequenti. Parte ogni anni la campagna vaccinale del Ministero della Salute. Ma perché è importante vaccinarsi e per chi è consigliabile il vaccino? Il vaccino è una fondamentale opportunità e, in alcuni casi, un salvavita per i soggetti a rischio, ovvero tutti i malati con patologie respiratorie e cardiache di qualsiasi età. Ma è anche un alleato contro il rischio di contagiare soggetti fragili all’interno della propria famiglia.

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